venerdì 3 aprile 2020

I bagni


Ci correvamo ad ogni cambio d'ora, ma più che un servizio igienico era una stanza di compensazione, un luogo dove il nostro gruppo scioglieva la tensione e sfogava le proprie frustrazioni dopo compiti in classe incomprensibili, interrogazioni esasperanti, infruttuose o minate dal sospetto di favoritismi.

Un luogo dove si faceva squadra, dove liberamente si inveiva contro quella stronza di compagna o quell’idiota di insegnante, dove si poteva anche arrivare a prendere a calci il muro urlando epiteti irriferibili ma sempre….ridendo a crepapelle…      

martedì 17 marzo 2020

Il trentennale della maturità



Tradizionale appuntamento estivo di metà Luglio a Montisola, anno domini 2017.
Sono passati 30 anni dal nostro esame di maturità.
Una botta di sgomento iniziale e poi si passa rapidamente ad una serie di brindisi scacciapensieri ma si arriva subito al difficile quesito: come festeggiamo? Fioriscono ipotesi strampalate, irriferibili, tragiche, comiche o grottesche. Alla fine si mettono ai voti sette mozioni:
1) gita giornaliera a Venezia
2) gita notturna a Milano zona navigli
3) gita pomeridiana sul lago di Garda con estensione alla cena serale
4) gita giornaliera a Firenze
5) fun-tour a Movieland
6) erotic-tour a Lugano
7) cazzate varie
Si vota e vince, con estremo stupore di tutti, la numero 1.
Così nel successivo mese di Settembre, il giorno 16, partiamo da Brescia in direzione Venezia. Memorabile viaggio di andata, passeggio e cazzeggio per le calli sotto la pioggia, visita al fondaco dei tedeschi, pranzo sontuoso in un ristorantino tipico innaffiato da ettolitri di vino, puntata in Piazza S. Marco con andatura traballante, cazziatone di un sorvegliante monumenti per la tragica idea di farsi una fotografia a cavallo di un rarissimo leone del trecento (vedi immagine sotto), corsa per la freccia rossa di ritorno, rientro in serata a Brescia. Evento che resterà negli annali delle nostre gesta.

















giovedì 15 febbraio 2018

Giuseppe Simoncelli

A quei tempi 35enne, scapolo, ci insegnò Italiano e Latino in tutto il triennio terza-quinta.
Cattolico liberale di formazione crociana interpretava l'insegnamento delle lettere in maniera molto tradizionale, poneva al centro dello studio solo ed unicamente la letteratura, rifuggiva da qualsiasi interpretazione dell'attualità e spingeva per una spersonalizzazione nella rielaborazione, preferendo una preparazione personale ricca di fonti della critica letteraria, Francesco De Sanctis in primis.
Sensibile al fascino femminile e tendenzialmente succube nel confronto con i caratteri forti, viveva il suo lavoro di insegnante cercando di evitare grane e grattacapi verso i quali manifestava un profondo fastidio in quanto gli turbavano il quieto vivere che gli permetteva di dedicarsi ai suoi interessi culturali, principalmente nello studio della medicina.
Commissario interno d'esame durante la nostra maturità (c'era ancora il vecchio metodo con un solo commissario interno e tutti gli altri esterni) lottò veementemente contro valutazioni difformi rispetto alla carriera scolastica dello studente, battendosi per un giudizio più consono con la sua conoscenza personale dell'alunno.
Quello che forse gli è mancato è stato il fuoco della passione in quel che spiegava, non aveva purtroppo le doti del "drammaturgo", pochi insegnati si ricordano di quel che scrisse il premio Nobel Elias Canetti "ogni cosa che ho imparato dalla viva voce dei miei insegnati ha conservato la fisionomia di colui che me l'ha spiegata e nel ricordo è rimasta legata alla sua immagine".
In chi l'ha seguito, nonostante un certo understatement della sua persona, ha lasciato delle buone tracce intellettuali unite ad un profondo affetto verso la cultura letteraria italiana e latina.


giovedì 6 dicembre 2012

La testimone silenziosa

Se ne stava seduta lassú, alle spalle dei professori, sopra la loro testa, testimone delle emozioni di 26 adolescenti stretti fra la voglia di vivere e le prime serie responsabilità.
Con quell'espressione sembrava farsi beffe delle nostre ansie, sembrava irridere il nostro impegno e, moderno Lucignolo in gonnella, sembrava volerci attirare verso il suo mondo, più leggero e giocondo del nostro.  
La comprammo una mattina al Colmark, supermercato nei pressi del liceo, durante uno di quegli scioperi che non avevano né capo né coda, fatti per motivi tanto assurdi quanto banali.
Marilyn era ritratta su quei poster 100x140 che tanto spopolavano negli anni 80, in abiti per lei castigati ma succinti quel tanto che bastava per far venire il batticuore ad un gruppo di adolescenti in piena tempesta ormonale.
Soppesando rischi ed opportunità decidemmo che poteva essere esposta in classe, dopo ore e ore di argomenti impegnativi impersonificati dalle facce dei professori, avremmo distolto lo sguardo verso qualcosa di più piacevole, come prendere una boccata d'aria fresca.
Con nostro sommo stupore venne accolta favorevolmente da tutti, professori inclusi, tranne una persona: la preside, la mitica Odilla Beltrami, un metro e cinquanta di donna, tutta nervi.
Ricordo che una mattina, mentre Simoncelli spiegava, Odilla fece il suo ingresso con passo marziale e piglio da sergente tedesco. Iniziò a darci alcune informazioni burocratiche fino a che il suo sguardo cadde sul poster. Dopo due minuti di assoluto silenzio disse qualcosa del tipo "non è roba idonea ad un liceo, toglietela". Piombammo nello sconforto totale. Alessandro replicò a nome di tutti minimizzando sull'immagine e invitandola a lasciar perdere. Figurarsi se Odilla cedeva...nell'uscire guardò Alessandro dritto negli occhi e gli disse con fare imperioso: " Ragazzo! Scegli! ", sottintendendo che doveva scegliere tra Marilyn e chissà quale dolorosa punizione. Decidemmo di lasciarla esposta e nessuno più ci disse niente, se non i ragazzi più giovani che passavano per la nostra classe, i quali, pieni di ammirazione per il coraggio, la baldanza e la sfrontatezza di noi grandi, ci riempivano di complimenti.
La staccammo dal muro l'ultimo giorno di scuola, ognuno di noi vi appose la sua firma, ce la giocammo e la vinse Giampaolo, il quale tuttora la conserva. 

     

venerdì 23 novembre 2012

I NORMANNI







Quello che segue è il resoconto, tratto dallo scritto originale del 1986, di un'interrogazione di due studenti di terza liceo, nostri compagni di classe.
Giampaolo e Carla sono in piedi a fianco della cattedra, dietro la quale siede la professoressa di Storia e Filosofia, la classe assiste impietosa e, in particolare, il gruppetto di amici di Giampaolo si diverte a sfotterlo. Uno di questi, Giorgio, verbalizza in diretta l'interrogazione aggiungendo sarcasmo e commenti taglienti.
Da notare l'abilità di Giorgio nel cogliere situazioni umoristiche, scriverle di getto e dipingere in due parole scene grottesche, un vero talento.
Per facilitare la lettura, di seguito è stato ribattuto il contenuto dei foglietti documentati più in basso. 

                                       L'INTERROGAZIONE DI GIAMPAOLO E CARLA

Prof.-Interroga Carla
Giampa- Interviene (la profe non lo caga)
Giampa- Si guarda in giro con sguardo allibito
Giampa- Si vedono le prime gocce di sudore
Giampa- Alza il dito (lo riabbassa subito)
Giampa- Interviene (la profe lo guarda con occhio pallato e con sguardo interrogativo come per dire "ma  che voi ? " )
Prof.- "Tu Giampaolo di cosa vuoi parlare?"
Giampa- Tenta indignitosamente con i Normanni (inizia a parlare, " e allora i Normanni e l'isola di Sicilia e poi...")
Carla- Lo interrompe subito (Giampa resta di cacca)
Prof- "Avevano portato del bene gli arabi o no?"
Giampa- Farfuglia una risposta, Carla lo interrompe subito.
Prof- "Che giudizi sono stati dati sui Normanni? " (rivolta a Giampa)
Giampa- Resta allibito, Carla risponde !
Prof- Altra domanda a Giampa
Giampa- Due minuti di assoluto silenzio, tenta clamorosamente, la prof.gli ride in faccia
Giampa- Sguardo da cane bastonato, ingrana e risponde giusto.
Giampa- Si accarezza la nuca (suda)
Prof- Domanda
Giampa- Abbozza una risatina (sono tutti seri), gli viene il sospetto di fare una figuraccia
Carla- Risponde
Giampa- Abbassa sempre di più lo sguardo, tra un po' si guarda i calcagni
Prof- Un'altra domanda
Giampa- Tenta una risposta (conta le piastrelle)
Carla- Risponde
Giampa- Ad un'altra domanda non risponde, ammette di aver fallito
Prof- Lo guarda pietosamente
Giampa- Con lo sguardo chiede pietà
Prof- "Cosa succede in Germania?"
Giampa- Sbattacchia gli occhi (tira fuori la lingua), tenta un intervento (fallisce, si accarezza la nuca)
Prof- "Innocenzo III"
Giampa- Prende le distanze

FINE



martedì 20 novembre 2012

5B Men

Ve li ricordate questi undici magnifici esemplari ?


Sappiate che per vedere 5B Women è necessario almeno un commento.